Storia

Cicli Liotto.
La nostra storia parte da molto lontano

La storia dell'Officina Artigiana Liotto inizia nel 1922 grazie a Luigi Liotto, un ex bersagliere che nel primo dopoguerra intraprende con grande passione un'attività di riparazione biciclette in Borgo Scroffa.
Il figlio Gino, allora dodicenne, cresce in questo ambiente e, mentre al mattino frequenta la scuola, al pomeriggio si dedica ad aiutare il padre, sviluppando quella passione per il mondo delle due ruote che lo spinge a frequentare, di sera, l'Istituto Tecnico, dove apprende le tecniche che saranno fondamentali per la sua crescita professionale.
Così, a soli quindici anni, realizza con suo padre il primo telaio di una bicicletta da corsa utilizzando le avveniristiche tubazioni Mannesman, un metodo rivoluzionario che permette di ottenere tubi senza saldatura direttamente da barre di acciaio pieno.
Per completare il quadro Gino si dedica anche alle corse, prima con il Veloce Club di Vicenza, poi nella categoria Juniores della Ceccato, con la quale vince 8 gare ma, soprattutto, entra in contatto con corridori di notevole caratura tra i quali il campione del mondo Valentino Gasparella, Bonilauri, Seganfreddo, Marchi e Giuriato.

Gino Liotto. Da bersagliere ad artista della bicicletta.

L'impegno dell'officina si fa tuttavia più pressante e Gino è costretto a lasciare l'agonismo per dedicarsi anima e corpo all'attività di famiglia, facendo fruttare nel migliore dei modi l'esperienza accumulata negli anni precedenti e accostandola a un carattere coriaceo. Nei ritagli di tempo prepara le tubazioni per i telai, di sera li salda e durante il giorno monta le biciclette: neppure la domenica si ferma, ma si dedica a preparare le famose selle in cuoio Brooks. Il percorso esperienziale è ora completo e Gino può iniziare a equipaggiare alcune squadre locali con le sue biciclette, contestualmente offrendo assistenza meccanica competente in diverse competizioni del Triveneto e non soltanto ai dilettanti allievi o juniores, ma anche ai cicloamatori.
Un primo momento di riflessione giunge nel 1962, quando muore il padre Luigi e Gino deve assumere sulle sue spalle l'intera responsabilità dell'officina, che nel frattempo è cresciuta in dimensione e notorietà, tant'è che biciclette marchiate Liotto appaiono sempre più frequentemente sulle strade. Così gli anni '70 sanciscono, insieme al boom economico, anche il successo dell'attività. La tentazione di trasformare un'attività fino ad allora prettamente artigianale è forte, ma il salto verso l'industrializzazione comporterebbe l'obbligo di snaturare quella vicinanza tra produttore, prodotto e utilizzatore che da cinquant'anni rappresentava il fulcro della Cicli Liotto.
Senza esitazioni Gino compie la scelta più opportuna e continua a seguire personalmente le sue "creature", figlie della passione, della tenacia, della capacità di sacrificarsi e, non ultima, della lungimiranza di un uomo che quasi dal nulla è stato in grado di consolidare un'attività commerciale che nel tempo si è distinta per qualità e professionalità. L'erede maschio in grado di proseguire la sua attività sembra non arrivare, ma le tre figlie si adattano perfettamente al ruolo "maschile" imposto dal nuovo negozio. Alla fine la costanza è premiata e arriva Pierangelo che, come il papà, si dedica prima alle corse e allo studio e poi, smessi i panni del corridore, rivolge le sue attenzioni all'azienda. Finalmente Gino ha ora la possibilità di trasmettere le proprie conoscenze tecniche e i segreti appresi da suo padre.

Biciclette per passione? No. Per amore.

Nasce la Cicli Liotto Gino & Figli, che vede affiancare Gino e Pierangelo da Luigina e Doretta, a formare un'affiatata squadra di famiglia in grado di mettere in campo una solida sinergia di forze e di trasmettere nella clientela, accanto alla freschezza e all'innovazione dettata dalle menti giovani, la tradizione dell'esperienza. Il risultato, in continua crescita, è rappresentato da un'azienda che progetta e realizza biciclette da corsa e mountain bike, unendo in maniera sapiente professionalità e passione per il ciclismo inteso in tutte le sue variegate sfaccettature. La produzione sempre attenta all'evoluzione dei materiali per soddisfare una clientela sempre più attenta e competente, offre prodotti rigorosamente made in Italy racing e offroad, oltre a una puntuale assistenza tecnica garantita dai più importanti partners del settore. Gino oggi non guida l'azienda e dietro di sé, con la sua scomparsa, ha lasciato un grande vuoto, umano e professionale ma, tra i molti che l'hanno conosciuto, il ricordo della sua dedizione, della sua preparazione, della sua abnegazione sono vivi e ben presenti. E tutti questi hanno avuto almeno una delle sue biciclette...